Mental coaching nel Padel
Mental Coaching nel Padel, è sempre questione di mentalità
Spesso nel Padel, come nella stragrande maggioranza degli sport, non basta solo allenare il corpo ma anche la mente. Ecco perchè sentiamo parlare di Mental Coaching nel Padel.
Benefici del Mental Coaching nel Padel
Chi pratica seriamente lo sport del Padel, non può prescindere da un buon allenamento mentale e il Mental Coaching nel Padel diviene quindi fondamentale, in quanto gli stati d’animo non produttivi si ripercuotono sulla nostra struttura muscolare.
Uno stato di tensione o di preoccupazione ad esempio genera tensione nei muscoli, talvolta piccole scariche di tensione che il giocatore non percepisce nemmeno ma che compromettono la sua efficacia nel gioco e contribuiscono ad aumentare gli errori.
Altrettanto insidiose sono le credenze che tutti noi abbiamo, e che per un atleta possono essere tanto deleterie da compromettere la performance. Entrare in campo con una credenza limitante, di cui magari non si è consapevoli, è come correre una maratona con uno zaino pieno di pietre sulle spalle.
Magari si vince comunque, ma è davvero necessario fare tutta quella fatica? Chiaramente no.
Il ruolo del Mental Coaching nel Padel
Il ruolo del Mental Coach è quello di combinare strumenti e metodi acquisiti per ottimizzare, in modo sistematico, metodico e personalizzato a seconda delle situazioni e delle persone coinvolte, i processi umani, le relazioni e le dinamiche che si sviluppano all’interno di un team, sia a livello di gruppo che individuale.
Per chiarire meglio, un Mental Coach può anche essere definito un “facilitatore di processi”. Il suo compito è quello di snellire e rendere più agevoli determinati flussi e approcci perché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati.
l’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo dall’altra parte della rete.
Timothy Gallwey, pedagogista di Harward, esperto giocatore e istruttore di tennis e inventore del Coaching
